FAQ
Le pinne in VTR sono più resistenti di quelle in carbonio?
Fondamentalmente NO. Entrambe i materiale che vengono utilizzati per le pale altro non sono che fogli molto sottili composti da fibre, in VTR o CARBONIO, a trama incrociata. Ovviamente la resistenza tipica varia da materiale a materiale quindi dire che la resistenza alle sollecitazioni e la reazione allo sforzo sia identica non è preciso. Fatto sta, comunque, che per il lavoro che viene richiesto alle pale delle pinne, ai fine della resistenza alla rottura, la fibra in cui sono composte conta relativamente. Nella realtà un paio di pinne in fibra (qualunque fibra) usate con una pinneggiata svolta con metodo, hanno una durata considerevole. È vero ovviamente che, in linea generale, più le pale sono morbide più è facile che si rompano. Questa è facilmente comprensibile ragionando sulla relazione che hanno quando sono sottoposte ad una determinata forza; a parità di forza applicata la pala morbida fletterà molto più che una dura, ciò comporterà un maggior stress per le fibre che tenderanno a lesionarsi.
È chiaro che la durevolezza e la resistenza alle sollecitazioni delle pinne in fibra non è paragonabile a quelle in tecnopolimero. Tutti noi abbiamo pinne in tecnopolimero a cui siamo forse affezionati e che abbiamo usato per anni senza badare troppo al sottile. Per rompere un paio di buone CRESSI rondine gara (facendo solo un esempio), quelle con la scritta gialla, ti ci dovevi mettere. Le mie mi sa che ancora le ho da qualche parte…… Le pale in fibra richiedono un po’ più di cura, non possono essere sbattute, tirate sugli scogli, ammucchiate con l’attrezzatura o usate in altri modi “vandalici” senza avere la quasi certezza di romperle o comunque di scheggiarle seriamente.
Le pale Leaderfins, sono più morbide di quelle italiane?
Fondamentalmente NO. Nella realtà ogni casa produttrice ha le sue caratteristiche peculiari che caratterizzano le pale prodotte. Le pale Leaderfins hanno un’azione molto parabolica lavorando poco di punta, quindi alla prova possono sembrare un po’ più morbide dell’omologo di altra produzione. Nella realtà, per mia esperienza, molto è dato dalla percezione personale.
Un altro fattore fondamentale è dato dal tipo di scarpetta che si utilizza. Se si usano scarpette con longherone rigido la pala lavorerà molto di punta e risulterà più dura della stessa pala utilizzata con scarpette dotate di longherone più morbido.
Le pale Leaderfins CARBON sono interamente in carbonio?
La Leadefins è un’azienda specializzata e pluridecorata nella produzione di pale per pinne in VTR. Anche le pale del modello CARBON hanno un certo contenuto di VTR. Sono formate, in pratica, dalla stratificazione, con metodo vacuum system, di strati di carbonio e VTR. Gli strati esterni sono in carbonio mentre il biscotto interno è n VTR. Da questa metodica costruttiva deriva il costo minor e, per qualcuno, la sensazione che il modello CARBON sia più morbido dell’omologo di altra produttrice in solo carbonio.
L’unione dei due materiali garantisce, comunque, un ottimo rapporto prezzo/qualità mantenendo un alto standard produttivo e una ottima resa in acqua.
Quali sono le scarpette che si adattano meglio alle pale delle Leaderfins?
Le pale Leaderfins si adattano bene su qualsiasi tipo di scarpetta. Il top sono le OMER.
La costituzione fisica influenza la scelta delle pale?
In parte questa affermazione è veritiera. D’altro canto se si deve scegliere un paio di pale partendo esclusivamente dalla costituzione fisica si rischia di commettere degli errori marchiani. Prima di considerare la costituzione fisica è necessario tenere conto di altri fattori più importanti; questi sono alcuni:
1- Il tipo di utilizzo delle pinne: intanto dobbiamo comprendere se le pinne vanno usate per l’apnea o per la pesca in apnea. Le due discipline sono molto diverse. Entrambe richiedono di tenere le pinne per alcune ore. Ma l’uso in piscina permette tempi di recupero e di riposo diversi dalla pesca; se in piscina possiamo riposarci a bordo vasca, in mare, soprattutto partendo da terra, a volte ciò non è possibile. Poi in mare ci può essere corrente, risacca, mare mosso o semplicemente la necessità di percorrere distanze molto ampie. D’altro canto in piscina si studia la prestazione, in mare no … si va a pesca.
2- Il tipo d pesca: le pinne vanno scelte in base alla tecnica preferita. Se amo l’agguato in basso fondo magari con mare un po’ formato e ho la necessità di percorrere lunghi tratti di costa, scegliere delle pinne troppo dure potrebbe pregiudicarne l’utilizzo con affaticamento dei muscoli delle gambe e dolori alle articolazioni di caviglia e ginocchio …. Soprattutto se si ha … diciamo molta esperienza … e qualche capello bianco.
D’altra parte se amo i tuffi profondi che faccio avendo l’appoggio del gommone, posso spingere un po’ sulla durezza della pala
3- Il tipo di allenamento: la durezza delle pinne va valutata anche in base a quanto siamo allenati. Pinne dure, pur avendo una reattività maggiore, richiedono maggiore sforzo per muscoli e articolazioni a parità distanza o profondità.
4- Gusto personale: conosco pescatori molto bravi, con una spiccata propensione per la profondità che amano pinne molto morbide. Conosco alcuni bravissimi “strusciapanza” che percorrono veramente kilometri che prediligono pinne dure. Il mondo è bello perché vario
Un consiglio che mi permetto di dare: lascia perdere i sofisti e bada al sodo